Pollice verde: non solo margherite

Pollice verde: non solo margherite

Pollice verde: non solo margherite
La coltivazione delle Margherite è per tutti. Vediamo ora delle soluzioni ideali da coltivare in vaso per chi ha poco spazio e non si può permettere un giardino da terra, queste sono tipologie di piante che ci regalano una macchia di colore ideale per abbellire il nostro spazio e anche in vaso si adattano benissimo. Facciamo un cenno botanico: tutte quelle che noi chiamiamo margherite sono della famiglia delle Asteraceae, dette anche composite ed è la famiglia delle piante che producono fiori con più specie di famiglie. Si contano circa 20 mila specie della famiglia delle Asteraceae. Appena vediamo un fiore simile a questo, siamo orientati a chiamarle tutte margherite. In realtà c’è una distinzione: quella bianca è l’originale, le altre sono state ibridate per tirar fuori altri tipi di colore. Le Margherite, gli Euryops pectinatus e la Dimorphoteca o anche detta margherita africana, sono differenti per alcune cose, ma le cure sono le stesse per tutte e tre. Ci dobbiamo preoccupare degli stessi parametri di coltivazione. Partendo dalla margherita, se vogliamo ricevere questa copiosa fioritura dalle nostre piante, dobbiamo esporle al sole, hanno bisogno di molto sole per poi sviluppare questa fioritura rigogliosissima. Sono piante che ci impegnano poco nella loro coltivazione, ci dobbiamo solo preoccupare di mettere un terreno ricco di sostanza organica e ben drenato, perciò a un terriccio universale uniamo del concime organico che può essere humus o stallatico con la solita sabbia da fiume, perchè temono i ristagni idrici. Sono tre piante che vanno coltivate nella stessa maniera, ma cambiano i loro volumi, per esempio la nostra margherita non arriverà a più di 80 cm di altezza, in vaso è difficile che raggiunga anche gli 80 cm. L’Euryops pectinatus può arrivare anche ad un metro e mezzo da terra; sono piante lente, ci arrivano con il tempo. La Dimorphoteca, la margherita africana, ha un portamento leggermente diverso: tende più ad allargarsi, non si alza più di 30-40 cm. Prima di acquistare una pianta, chiediamo sempre le dimensioni della pianta. Sia in vaso che in terra, la distanza d’impianto, di messa a dimora di queste piante devono rispettare almeno i 30 cm l’uno dall’altra. Perchè poi le piante vanno in conflitto sia sottoterra con le radici, sia nella parte aerea. Sono piante che necessitano di potature ordinarie ogni anno: tenderanno a nidificare sotto, hanno un portamento, una struttura erbacea però nel tempo lignificano soprattutto alla base e se noi ogni anno non andiamo a levare una porzione di questi cespugli finita la fioritura, la pianta tenderà a scoprire la base e farà i getti erbacei solo alle punte. Se noi vogliamo una pianta così compatta, con questa forma globosa, dobbiamo sapere dove applicare delle potature ogni anno a fine fioritura. Nelle famiglie delle Asteraceae questi bellissimi capolini sono fratelli dei girasoli, questa fioritura dobbiamo andare a pulirla quasi quotidianamente. La fioritura va piano piano a scemare per produrre nuovi fiori, e per aiutare e favorire la nuova fioritura dobbiamo asportare il fiore appassito. L’Euryops è una pianta gentile, nel senso che il suo fiore ce lo offre, esce fuori dalla chioma, ha un lungo stelo. Noi scorriamo su tutto lo stelo del picciolo e tagliamo, favorendo l’emissione di nuovi boccioli, perchè la pianta non riesce ad andare in seme. L’Euryops pectinatus se viene posizionato al sole, troverete una margherita gialla tutto l’anno, anche nei mesi più infelici come gennaio e febbraio. Mentre la classica margherita inizia una fioritura rigogliosa per tre quattro mesi, da primavera ad autunno. Se queste piante non fanno fiore, stiamo sbagliando qualcosa, probabilmente l’esposizione troppo ombreggiata che favorisce il verde a discapito della fioritura, oppure mancano quegli elementi di un terreno ricco di humus, perciò le nostre margherite in vaso possiamo rinvasarle ogni anno, ricambiamo la nostra terra, possiamo aggiungere anche un po’ di torba che alleggerisce il terreno. Se abbiamo la nostra margherita in vaso e siamo in prossimità delle gelate, ricoveriamo la nostra pianta in un punto può riparato dal vento e il gelo invernale. La margherita non ha problemi, la Dimorphoteca e l’Euryops con temperature prolungate al di sotto dello zero temono le gelate, perciò se sono in piena terra, ci preoccuperemo alle porte dell’inverno di potarla drasticamente, lasciamo un 10 cm e il pane radicale sottoterra lo andiamo a coprire con una pacciamatura: foglie secche, paglia, corteccia. Sopra la radice questa copertina difenderà le radici dal gelo, appena si rialzano le temperature, il nostro Euryops inizierà a germogliare e non avrò i fiori tutto l’anno perchè l’ho potata però in primavera estate ci farà questa bellissima fioritura. Le margherite sono state ibridate nel tempo e ci sono dei colori pazzeschi: sono dei fiori con una gamma di colori più vasta di tutti. Questo fiore a capolino, e con capolino si intende questo bottone centrale giallo, va a contrasto con la nostra Dimorphoteca che ha il petalo bianco e il capolino viola e sono delle preziosità cromatiche. Sono piante amatissime dagli insetti, perciò troveremo sempre nei pressi di una margherita una farfalla che si nutrirà del polline di questi fiori. Se le trattiamo bene sono piante abbastanza resistenti, dobbiamo fare attenzione all’umidità, potrebbero essere attaccate da muffe sulle foglie. Di norma sono piante che aggiustano anche l’umore di chi non ha il pollice verde, perchè danno enormi soddisfazioni e hanno bisogno di poche cure. Se sono all’esterno non preoccupiamoci di annaffiarle durante l’inverno se è piovoso, se no ogni 10/15 giorni andiamo a dare un po’ d’acqua. Dobbiamo essere più frequenti nelle irrigazioni nel momento prima dell’estate dove c’è questa fioritura rigogliosa e quindi è necessario un terreno sempre umido. Se c’è il sole che picchia e la pianta è in vaso, il terreno si asciuga subito, subisce la traspirazione del materiale, quindi teniamola sempre d’occhio sotto il punto di vista dell’annaffiatura.
Lo staff di Fioraio a domicilio

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